Inverno in Est Europa
Il viaggio prosegue in Est Europa
Abbiamo attraversato la Svizzera, il piccolo Liechtenstein e l’Austria, ammirando paesaggi fatti di valli spettacolari e cime innevate; siamo poi passati in Repubblica Ceca e in Polonia, dove non abbiamo potuto evitare di fermarci ad Auschwitz. Vicente ne è stato impressionato come la prima volta in cui lo aveva visitato, mentre io, che lo aveva visto solo in alcuni film in Brasile, ho provato una sensazione particolare: non puoi fare a meno di piangere quando ce l’hai davanti a te e provi ad immaginare la sofferenza di tutte quelle povere persone.
Dopo la Polonia abbiamo proseguito per Kaliningrad, in Russia, in cui si può entrare solamente con il necessario visto. Era il 23 novembre 2019. Faceva un freddo tremendo e nevicava quasi tutti i giorni.,
Abituata ai 30 gradi del Brasile e alle sue acque con temperature da stabilimento termale, mi sono ritrovata catapultata in Europa settentrionale in pieno inverno. Per molti giorni abbiamo guidato con temperature tra -10 e -16 gradi, con una temperatura percepita spesso anche più bassa.
Le parole di Vicente: “Ancora una volta Fernanda mi ha sorpreso per il modo in cui è riuscita a resistere alle intemperie e per come riesce a guidare la sua CB500X. Mi aveva già sorpreso quando aveva affrontato la sabbia del deserto del Sahara e la pioggia implacabile negli oltre tre mesi che avevamo trascorso nelle isole britanniche, e lo stesso è successo in questa occasione.
Ogni giorno sono sempre più innamorato di lei. Non ho mai conosciuto una donna così decisa e coraggiosa”.
Usciti dalla Russia bbiamo percorso la Lituania, un paese da cui eravamo già passati al ritorno da Capo Nord, ma questa volta in pieno inverno, con i campi ricoperti di neve, per cui abbiamo guidato a un ritmo più lento e abbiamo potuto esplorarlo con più calma il paese.
Dalla Lituania, nuovamente in Polonia e poi in Ucraina. Il tutto a dicembre, quando i paesaggi gelidi e i boschi innevati hanno un certo fascino, ma il freddo è davvero pungente: ci siamo ripromessi di tornare in un altro periodo dell’anno per ammirare un panorama più colorato.
La Moldavia è invece uno di quei posti in cui mangiare è un piacere, con fantastiche zuppe dalle porzioni tanto abbondanti che è impossibile finirle. Non potevamo poi perdere l’occasione di entrare in un Paese strano e che in molte cartine non è nemmeno segnato: la Transnistria. Questo piccolo Paese è dotato di moneta e passaporto propri, ma non è riconosciuto né dalla Moldavia, né dalla Nato e da diversi altri paesi, dal momento che si tratta di una specie di enorme base militare della Russia, governato da un’amministrazione autonoma.
Anche in Romania e Ungheria abbiamo viaggiato in pieno inverno, quindi immaginatevi in che condizioni abbiamo trovato le strade.
La cosa peggiore è stata il non poter percorrere alcune di queste meravigliose strade perché chiuse al traffico a causa della troppa neve, come ad esempio successo in Austria dove alcuni tratti, transitabili in automobile solo con le catene, erano però vietate alle moto.