GIVI S.P.A.
Mappa
Racconto di viaggio
Foto
Tappa 4

Perù

Viaggio in moto in Perù

Great Venture
Great Venture

Arrivo al confine tra le città di Arica in Cile e Tacna in Perù e l’attraversamento della frontiera si fa più complicato. Il sole è caldissimo ed il posto è molto affollato, ci sono molti bus che portano i cileni in Perù e le file sono lunghissime all’ufficio immigrazione. All’Aduana la situazione non è differente. Ci ho impiegato quasi tre ore per essere ammesso in Perù .Le condizioni della strada continuano ad essere eccellenti, infatti la Ruta Panamericana, oltre ad essere meravigliosa è molto ben mantenuta dai paesi che attraversa.

Le novità del tratto peruviano sono il vento e la sabbia, che ha soffiato molto intensamente spargendo sabbia per tutto il tragitto.

L’arrivo a Tacna è facile nonostante la difficoltà nel trovare un ostello che mi ospitasse. Alloggio in un hospedaje molto spartano, non c’è acqua, solo un letto e una televisione nella stanza.

Il giorno dopo mi muovo verso Nazca, un viaggio di quasi mille chilometri. Questo passaggio è particolarmente complicato in quanto il vento forte porta sabbia sul tracciato e mi costringe a guidare per parte della notte, cosa pericolosa da fare a causa del numero significativo di camion che in molte occasioni mi spingono sul lato della strada mentre mi sorpassano. La tensione mi accompagna durante questo tratto.

Nazca è una città leggermente disorganizzata, è difficile trovare ostelli per passare la notte. Chiedo indicazioni alla polizia del posto che mi scorta nella zona degli ostelli. Passo tre notti lì. Prendo un volo panoramico per vedere le famose linee di Nazca, un giretto dispendioso ma ne è valsa la pena, pago 70,00 US$ per meno di mezz’ora di volo, ma la vista di quelle linee è affascinante. La forma e estensione stessa di quei disegni porta a chiedersi come sia stato possibile realizzarli. In seguito intendo fare la revisione della mia moto a Lima, per cui proseguo. Che traffico caotico!!

Non avendo delle mappe GPS del Perù, Ecuador e Colombia, impiego un po’ di tempo per trovare una concessionaria BMW. Quando la trovo, con mia sorpresa, scopro che sono sprovvisti di scanner quindi devo continuare il mio cammino senza aver fatto la revisione. L’olio non è una preoccupazione in quanto l’avevo già cambiato in Cile. La concessionaria si offre gentilmente di lavarmi la moto, che è molto sporca, dopo di che parto per cercare un ostello, impresa difficile in quanto anche questa città è molto costosa.

Ricevo l’aiuto di un cliente della concessionaria che si offre di andare a prendere il suo scooter a casa e guidarmi alla ricerca di un ostello a poco prezzo. Per fare ciò percorriamo il caos di Lima per quasi due ore.
Ringrazio per l’aiuto e trovo da passare la notte. Dettaglio, l’ostello è di categoria semplice ma costa $ 120,00, il più costoso a oggi, ma è quello ce c’è.

Proseguo da Lima verso Carhuaz, una città ai piedi di Huascaran, la montagna più alta della zona tropicale, che arriva oltre i 6.600 metri. Sulla strada ho una nuova sorpresa, incontro 4 motociclisti del posto. Parliamo un po’ mentre facciamo rifornimento e mi chiedono di fare un pezzo di strada insieme! Che bello! Mi indicano un bellissimo tratto da percorrere. Percorro l’area bassa di Nevado de Llanganuco. Bellissima montagna con il picco innevato. Sotto il bianco ci sono prati verdi, che in contrasto con il cielo azzurro, forniscono una vista stupenda.
 
Carhuaz è piccola e semplice, ma tranquilla e pittoresca. Alloggio in un ostello che costa $ 30,00 a notte. All’alba parto per il parco nazionale che porta il nome della più famosa montagna nella Cordillera Blanca. Faccio più di 80 km in un parco molto ben preservato, attraverso vallate e su per la montagna, fino a più di 4.800 metri. Fa freddo, il termometro della moto scende a 5°C, ma la temperatura percepita è certamente inferiore, anche se ne vale la pena, il posto è indescrivibile a parole.

È certamente il luogo più bello in cui sono stato in tutta la mia vita, almeno fino ad ora. Affascinante, magico, forte, imponente, ovviamente, meraviglioso. La vista offre inoltre svariate lagune e alte cascate. L’aria è fredda e sottile, il che contribuisce ulteriormente a far mancare il fiato! Mi porto alla massima velocità consentita e la strada continua per ore. Pranzo con una scatoletta di tonno e una lattina di soda, in mezzo alla montagna, sicuramente uno dei pasti migliori che io abbia mai fatto.

A Carhuaz, mi dirigo verso la costa passando per Cañon del Pato, una strada pericolosa accompagnata da Rio Santa, che si trova tra le Montagne Bianche e quelle Nere. Il percorso è per la maggior parte un fuori strada con passaggi difficili in certi momenti, ma emozionante. Dalle dozzine di tunnel scavati rozzamente nella roccia, ai dirupi più alti sopra i fiumi, alle difficoltà ne percorrere le strade in salita, è una sensazione unica tornare sulla costa del Pacifico.

Arrivo nella piccola città di Huanchaco per vedere dal vivo i Cabalitos di Totora, attrezzatura usata dai pescatori locali per la loro attività. Adorabile.
Vado poi verso Piura, al confine con l’Ecuador.

Last Givi Adventure
Scopri le altre tappe