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Spagna, da Barcellona a Gibilterra in moto

Spagna, da Barcellona a Gibilterra in moto

4 amici in moto in Spagna

Your Travel
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L’itinerario alla scoperta della Spagna ha toccato Barcellona, Tarragona, Alicante, Cartagena, il Deserto Tabernas, il passo Velefique, Granada, Ronda, Gibilterra, Sierra de Cazorla, i milini di Campo de Criptana, Cuenca, Teruel, la Ruta del Silencio ed il ritorno a Barcellona.

Barcellona, Valencia, Deserto di Tabernas e Passo Velefique

Quelle sane e buone abitudini da mantenere vive, hanno riportato me (Salvatore), Marco, Gianni e Nicola nuovamente in sella, questa volta in Spagna: un viaggio da Barcellona a Gibilterra andata a ritorno, in 6 giorni di moto + 2 di traghetto.
Il luogo d’incontro è stato il porto di Civitavecchia, per evitare un inutile e troppo noioso trasferimento di oltre 1300 km di autostrada. Arriviamo al porto di Barcellona in tarda serata e, nonostante l’aria frizzantina, ci dirigiamo subito verso Tarragona in modo da evitare il traffico cittadino della mattina successiva.
Pronti via e al mattino rimettiamo le ruote su strada accompagnati da un bel sole. I primi km di statale non sono stati interessanti ma assolutamente adrenalinici perché eravamo di nuovo tutti assieme. La prima sosta è stata Valencia, nella quale abbiamo dovuto risolvere un piccolo contrattempo: dovevamo spedire all’ostello di Tarragona le chiavi della stanza che erano rimaste nella mia giacca ed evitare di pagare 30 euro di penale. Questo ci ha dato la possibilità di girare un poco Valencia per cercare un ufficio postale. Bella città, peccato non averci trascorso una notte. Risolto il problema delle chiavi abbiamo gustato la prima paella del viaggio e dopo pochi minuti di relax siamo ripartiti verso Cartagena. Nel tardo pomeriggio siamo arrivati in città ed abbiamo soggiornato in un piccolo appartamento proprio in centro.
Cartagena è altrettanto graziosa, con un centro molto curato e movimentato, ricco di ristoranti e di innumerevoli ed affollati locali dove gustare tapas e cerveca.
Il mattino successivo siamo tornati in sella verso il Deserto di Tabernas dove abbiamo visitato i set di innumerevoli film western. La piazza e gli edifici, tutti in perfetto stile old west, con tanto di saloon adibito a bar. Dopo foto e video di rito ci siamo rimessi in marcia verso Granada, ma con una deviazione sul Passo Velefique. Una strada a dir poco spettacolare, una serie infinita di curve e tornanti, una giostra per motociclisti che sembra non finire mai. Si inerpica sulla montagna inizialmente quasi timida, ma dopo qualche curva diventa un delirio e dentro al casco si può solo sorridere e godere a gas spalancato. Scesi dalla giostra ci dirigiamo verso Granada, altra città molto bella e affollatissima, soprattutto il Barrìo Alto, dove ci siamo concessi buone tapas, qualche birra ed un meritato riposo.

Gibilterra e Sierra Nevada

Al mattino successivo eravamo pronti a partire per Gibilterra. Belle strade e bei panorami ci hanno accompagnato fino a Marbella dove a pranzo abbiamo gustato un’ottima paella sulla spiaggia, per poi ripartire verso Gibilterra, territorio inglese, dove per entrare ci aspettava una lunga coda per il controllo dei passaporti.
Gibilterra è minuscola, il centro è piccolo ma ben tenuto ed è un po’ strano vedere nel posto più a sud d’Europa edifici con tipico stile del nord. Dopo aver visitato il centro ci siamo diretti verso Europa Point per scattare qualche foto vicino al faro. È molto suggestivo riuscire a vedere l’Africa a pochi km di distanza, anche se la sosta è durata poco a causa del forte vento che si abbatteva sulla costa.
Usciti da Gibilterra ci siamo nuovamente diretti a Marbella per la notte. Era sabato ed il centro storico era molto affollato; tutti i ristorantini annidati tra i vicoli erano pieni e le stradine brulicavano di turisti. Una cittadina davvero molto curata.
La destinazione successiva era Riopar, che avremmo raggiunto con un percorso superlativo, su strade ricche di curve e panorami. C’erano infatti da attraversare la Sierra Nevada, il Parco Naturale de la sierra de Cazorla ed il Parco Naturale de lo Calares del Mundo, una vera meraviglia. Dopo il Passo Velefique il tragitto odierno è stato uno dei più belli.
La Sierra Nevada ci ha regalato strade spettacolari che si snodano tra valli e foreste dove dare gas era quasi obbligatorio. Usciti dalla Sierra Nevada, giusto il tempo di prendere fiato ed entravamo nella zona di Cazorla e nell’omonimo parco naturale. La strada era molto stretta ma non per questo poco invitante, ed è proprio costeggiando l’invaso d’acqua creato dal fiume Guadalquivir che il godimento è stato massimo. Dentro la foresta pareva di essere in un videogame, una curva dietro l’altra e una volta presa la buena onda scorrevano frenetiche sotto le ruote. Una volta usciti dall’Andalusia per entrare nella regione della Castiglia-Mancia, e dopo aver superato km di coltivazioni intensive di olivi a perdita d’occhio, siamo arrivati al Parco Naturale de lo Calares del Mundo. Qui ci siamo fermati per una pausa e qualche foto, per poi affrontare gli ultimi Km di divertimento prima di arrivare a Riopar nel tardo pomeriggio.

I mulini di Don Chisciotte

Riopar è un paese di montagna molto piccolo ed abbiamo soggiornato in un hotel con piscina riscaldata e idromassaggio, però chiusa a quell’ora. Con sistemi coercitivi più consoni a bambini dell’asilo che a persone adulte siamo riusciti a farci aprire la piscina per un’ora, con tanto di sconto sull’ingresso. A causa del periodo di bassa stagione i ristoranti aperti erano davvero pochi e ci siamo lasciati convincere dal proprietario a recarci in quello più rinomato (e affollato); c’era da aspettare un’oretta ed abbiamo adocchiato un bar lì vicino; nemmeno ce ne siamo resi conto e quell’ora è passata velocemente tra mini tornei di carambola, freccette e biliardino. La cosa più bella del nostro viaggiare in moto è che non sai mai che cosa può capitare e da quella che può sembrare una scocciatura ne viene sempre fuori qualcosa per divertirci.
Al mattino direzione Campo de Criptana per vedere i mulini di Don Chisciotte de la Mancia. Stesso mantra del giorno precedente, solo strade interne, con asfalto buono e tante curve. Il godimento è culminato in un sentiero che ha fatto parte del cammino di Don Chisciotte della Mancia e Sancho Panza. All’ora di pranzo siamo arrivati a Campo de Criptana ed ai mulini a vento. Il loro fascino evocativo è fantastico, sui muri si possono leggere diversi passi del libro che aumentano il romanticismo del viaggio e ne danno una piccola vena picaresca. I mulini, nel libro vengono scambiati per giganti da Don Chisciotte, sono spettacolari da qualsiasi distanza o prospettiva si ammirino e ogni scorcio evoca personaggi fantastici che sembrano accompagnarti e trasmetterti vibrazioni positive. Dopo foto e video di rito ed un pranzo veloce davanti ai mulini siamo tornati in sella verso Teruel. Avevamo ancora diversi km da fare e nei pressi di Conca e dell’omonimo parco naturale abbiamo ricominciato a dare gas, fino ad arrivare ad Albarracin e poi Teruel, dove siamo arrivati nel tardo pomeriggio.

Ruta del Silencio

Il viaggio era quasi terminato, non erano però terminate le emozioni in quanto ci mancava ancora la Ruta del Silencio: circa 60 km di strada, alcuni dei quali scavati nella roccia, che salgono e scendono in mezzo al nulla. Un’altra giostra, molto frequentata da motociclisti, che non può mancare in un viaggio in moto per le strade della Spagna. Non l’abbiamo percorsa tutta ma ci siamo regalati un ultimo giretto mozzafiato prima di riprendere la strada per Barcellona, dove in serata ci aspettava il traghetto di ritorno.
Era la prima volta che mettevamo le ruote in Spagna e ne siamo rimasti davvero affascinati. È un posto magnifico da visitare, soprattutto in moto; in pochi giorni abbiamo alternato mare e montagna senza soluzione di continuità. Nei 6 giorni di viaggio abbiamo trottato parecchio e dei circa 3500 km attraversati, non più di 500 sono stati fatti in autostrada tra Italia e Spagna. Viva, viva e sempre viva quelle belle abitudini che ci fanno “fuggire” per qualche giorno dalla routine quotidiana ed in sella alle nostre moto ci portano a scoprire un pezzetto di mondo; non importa quanto lontano, ciò che conta davvero è farlo.
Stiamo già pensando a quale potrebbe essere la prossima meta, stay tuned guys, potrebbe essere davvero tosta!

I protagonisti

Salvatore, Marco, Gianni e Nicola

I protagonisti

Salvatore, Marco, Gianni e Nicola

4 amici che per la prima volta mettevamo le ruote in Spagna. Salvatore (lo scrivente, in sella alla Yamaha Tenerè 700), Marco (su Africa Twin), Gianni (su Ducati Multistrada V2S) e Nicola (su Moto Guzzi V85 TT). Stanno già pensando a quale potrebbe essere la prossima meta...

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