Navigare su due ruote… col percorso a portata di sguardo
Smartphone o GPS, dove si fissano in moto?
Vi ricordate quando per viaggiare si utilizzavano soltanto mappe cartacee?
E per telefonare a casa, dall’altra parte del mondo, bisognava recarsi in un ufficio postale? Ormai quei tempi sono lontani.
Oggi per comunicare e orientarsi si utilizzano piccoli devices tecnologici come smartphone o GPS. Dispositivi diventati indispensabili anche per chi il mondo lo scopre in motocicletta. Si ma… dove e come si fissano a bordo?
Con lo smartphone si può fare veramente di tutto: comunicare, fotografare, condividere, orientarsi…
Proprio per questo motivo molti travellers scelgono di affrontare un viaggio affidandosi completamente a questo dispositivo mobile.
Tuttavia ci sono “tracciati” che necessitano di una garanzia in più, che si traduce nelle funzionalità offerte dai classici navigatori GPS, alcuni proposti in versione dedicata ai motociclisti, come la ricezione del segnale satellitare anche nel punto più remoto, senza il supporto di alcuna connessione alla rete. E ancora la possibilità di inserire percorsi preparati precedentemente su file, come i GPX, leggibili da questo tipo di device.
Per non farsi mancare nulla, i viaggiatori più “navigati” si affidano a un piano B, che spesso si concretizza nelle (care e vecchie) mappe stampate che trovano ancora un posto dedicato in molte delle borse serbatoio prodotte attualmente
Smartphone e GPS: come si assicurano in modo corretto alla moto?
Le soluzioni offerte dal mercato sono molteplici ma è impossibile non indicare GIVI come l’azienda di riferimento, visto l’impegno profuso nello studio di custodie, tipi di attacco, materiali, forme… arrivando a diversificare moltissimo l’offerta. Vediamo l’attuale gamma.
Porta devices dotati di “case” e sistema di attacco
I modelli che prevedono l’inserimento di smartphone o navigatore GPS all’interno di un astuccio, munito di aletta parasole e di finestra trasparente sensibile al tatto, che permette quindi di accedere e utilizzare lo schermo del dispositivo. Fanno parte di questa categoria 6 differenti prodotti suddivisi in due linee:
S952B, S953B, S954B, sviluppati orizzontalmente, sono studiati per accogliere il classico navigatore.
S955B, S956B, S957B, sviluppati verticalmente, sono destinati allo smartphone.
Questa “famiglia” si interfaccia con il sistema di attacco “Mini-Tanklock”, che consente non solo di sganciare il case con un dito ma anche l’installazione su supporti con sezioni irregolari, ad esempio quelle delle aste degli specchietti di alcuni scooter. Una piccola garanzia in più per la sicurezza del dispositivo è la cover antipioggia in dotazione, che non impermeabilizza al 100%, ma offre comunque protezione in caso di pioggia non battente e per brevi tragitti.
Pinza smart clip s920m/l
La SMART CLIP è progettata per accogliere la quasi totalità degli smartphone in commercio ed è orientabile sia in verticale che in orizzontale. Questa soluzione è stata studiata da GIVI per consentire a chi la utilizza di poter fotografare o filmare il percorso (anche in modalità selfie): gli obiettivi, sia quello anteriore che posteriore, sono infatti liberi. Inoltre l’accesso diretto allo schermo consente di eliminare qualsiasi problematica legata a tasti capacitivi, sblocco con impronta o con riconoscimento facciale o irideo. La pinza è disponibile in due misure, S920M (per dispositivi da 112 x 52 mm a 148 x 75 mm) e S920L (fino a 178 x 90 mm). Nonostante i test effettuati per misurare la sicurezza di questo supporto abbiano raggiunto livelli estremi, ai più prudenti indichiamo che è presente in dotazione un elastico “a 8” per assicurare ulteriormente il proprio device. E se piove? Basta procurarsi una delle nuove custodie stagne GIVI T519M e T519L.
L’attacco che permette di fissare la pinza alla moto è lo stesso Mini-Tanklock condiviso dai modelli citati precedentemente.
Com’è fatto l’attacco mini-tanklock
Costituito di un braccetto, diviso in due parti, dotato di viti di regolazione con fermocorsa, questo sistema di attacco trova applicazione sulla maggior parte dei motocicli in circolazione compresi i casi che fanno eccezione (tipo gli specchietti collocati direttamente sulla carenatura o i semimanubri in fusione) grazie all’accessorio Z279.
Inoltre è presente una cinghietta di sicurezza nel caso in cui l’astuccio porta dispositivo (qui ci riferiamo alla famiglia con cui abbiamo aperto l’articolo) non venga agganciato in modo corretto.
Smart bar s900a
Chi ha l’esigenza di avere sott’occhio più dispositivi potrà optare per la barra in alluminio S900A, che crea un supporto per posizionare smartphone, porta Telepass, GPS o magari action cam…).
I nuovi supporti in alluminio
Si chiamano S901A, S902A ed S903A. Funzionali e curati, questi modelli “calzano a pennello” su quelle moto che meritano un occhio di riguardo dal punto di vista estetico o che, per un motivo o per l’altro, presentano alcune particolarità che non permetterebbero il fissaggio del dispositivo in posizioni “standard”.
Il supporto S901A Smart Mount, sfrutta i fori delle viti che fissano i risers, creando una base sulla quale collocare un porta dispositivo al centro del manubrio (il suo montaggio necessita di un kit viteria specifico in funzione della moto posseduta).
L’S902A è invece pensato per l’abbinamento ai traversini che alcune enduro “Adventure” presentano dietro il cupolino di serie.
L’ultimo modello di questa serie, l’S903A Smart Mount, sfrutta il coperchietto del serbatoio liquido freni posto in zona manubrio (sempre con l’apposito kit di viteria).
E per i navigatori da moto garmin e tom tom?
Per chi possiede un navigatore da moto realizzato da questi due marchi, GIVI propone specifici adattatori che permettono di fissarli sui tre supporti in alluminio sopra citati, utilizzando il sistema di attacco originale.
GPS vs mappa cartacea
Come già accennato, ancora oggi c’è chi non vuole rinunciare alla classica mappa per orientarsi in viaggio.
Perché affidarsi ad aiuto così “old school” quando si hanno a disposizione tecnologie avanzate a portata di mano? Ci sono dei pro e dei contro per ognuno di questi due mezzi di navigazione, andiamo ad analizzarli.
Il segnale GPS copre ormai la quasi totalità del pianeta, è affidabile e decisamente comodo da sfruttare per diverse motivazioni. Primo su tutti il fatto di non doversi mai fermare lungo il tragitto per controllare quale direzione imboccare. I devices dotati di segnale GPS indicano sempre l’ora esatta e ormai garantiscono una precisione di circa 10/20 metri dalla posizione reale.
È inoltre possibile, anche con il “diffusissimo” Google Maps (o altre APPS), scaricare le mappe sullo smartphone per utilizzare il navigatore anche in modalità offline.
Tuttavia, per quanto i nuovi apparecchi siano sofisticati, c’è sempre qualcosa che può andare storto (guasto, mancanza di alimentazione, furto…) ed è proprio in queste occasioni che la carta può venire in aiuto.
Economiche, non si scaricano e non perdono il segnale; non c’è neanche il rischio che vengano rubate. Quando la tecnologia non collabora, è sempre utile per un motoviaggiatore, avere con sé un paio di mappe che comunque, per orientarsi, fanno bene il loro lavoro.
E in ultima battuta: vuoi mettere il senso di “avventura” che contengono? Rappresentano un’iconografia che le rende oggetti da conservare una volta terminato il viaggio.